Comunicato Stampa 16 Ottobre 2020 - Mercato Olio d'oliva - Centro studi Confagricoltura

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del centro studi di Confagricoltura circa l'andamento della produzione e del mercato dell'olio in Italia.

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OLIO D'OLIVA: FRENA L’ITALIA, CONTINUA A CRESCERE LA SPAGNA. PER
CONFAGRICOLTURA NECESSARIO VALORIZZARE LA QUALITA’ DEL
PRODOTTO NAZIONALE

Forte riduzione della produzione italiana di olio d’oliva nel 2020. Il Centro Studi di
Confagricoltura stima un meno 26% rispetto all’anno precedente. Il calo, in questo
anno difficile, però non è esclusivamente italiano: a perdere terreno sono anche il
Portogallo (meno 35%) e la Grecia (meno 25%). La Spagna, in controtendenza agli
altri Paesi mediterranei, consolida la sua leadership con un aumento del 27%, cifra
che nonostante la consistente diminuzione registrata per gli oli italiano, portoghese e
greco, fa chiudere positivamente il bilancio produttivo europeo con un +5% sul 2019.

Le stime 2020 della produzione nazionale indicano un anno di “scarica” con solo
270mila tonnellate. Questa contrazione – spiega Confagricoltura - sembra
essenzialmente dovuta alla forte diminuzione riscontrata in Puglia, regione che
produce praticamente la metà dell'olio italiano. Decisamente più confortante, per
quantità e qualità, la situazione rilevata nelle aree del Centro Nord, dove si prevedono
mediamente buone produzioni, ma la cui incidenza sul totale nazionale si aggira
intorno al 20%. 

Il 50% delle esportazioni nazionali – sottolinea il Centro Studi - sono concentrate su
quattro Paesi, in primis gli Stati Uniti (che hanno un valore di 420milioni di euro e
rappresentano il 32% del totale dell’export italiano) e la Germania (168 milioni, pari al
12,8%); seguono il Giappone (8%) e la Francia (7,4%).

L’Italia, secondo Paese esportatore, realizza prezzi medi di vendita del 59% superiori
a quelli della Spagna, nonostante che la sua produzione copra mediamente il 15% di
quella mondiale, a fronte del 45% di quella spagnola.
Confagricoltura evidenzia che il comparto olivicolo italiano è caratterizzato da una
disponibilità di prodotto in continuo calo e ampiamente insufficiente a soddisfare le
esigenze interne o di esportazione. La forte concorrenza degli altri oli comunitari ed
extracomunitari a prezzi stracciati fa sì che restino in giacenza nei nostri frantoi forti
quantitativi di prodotto.

Occorre, a parere di Confagricoltura, avviare politiche efficaci di promozione per
incrementare la domanda di olio EVO nazionale in Italia e sui mercati internazionali,
anche attraverso politiche mirate che puntino sulla qualità del prodotto, il cui valore
va comunicato in modo efficace, per essere recepito dal consumatore.
Il settore olivicolo, a livello mondiale, sta affrontando una fase di importanti
cambiamenti strutturali in una difficile congiuntura di mercato, caratterizzata da ormai
un anno da forti giacenze di prodotto che frenano le quotazioni. Con il suo patrimonio
di poco più di un milione di ettari a uliveto e oltre 400 varietà, l’Italia – conclude
Confagricoltura - deve impegnarsi per invertire questa tendenza negativa e recuperare
tutte le sue potenzialità.

TABELLE

Andamento produzione di olio di oliva nella UE-28

(stime Centro Studi Confagricoltura)

Variazione produzione olio 2020/2019

Spagna

+27%

Italia

-26%

Grecia

-25%

Portogallo

-35%

Altri

-13%

UE-28

+5%

Produzione di olive da olio e di olio di oliva nelle Regioni d’Italia nel 2019 (tonnellate)

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Principali Paesi del Mondo esportatori di olio di oliva nel 2019 in valore (milioni di dollari USA), volume (tonnellate) e prezzo medio (dollari USA/kg)

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Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati ONU

 

Principali Paesi del Mondo importatori di olio di oliva dall’Italia nel 2019 (valore in milioni di euro - % su totale importazioni di olio d’oliva)

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Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat