I quattro pilastri della sostenibilità

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AssoFrantoi, OpConfoliva e Ass.O.M. sono impegnate in una crescente attenzione verso il tema della sostenibilità.

Tale tema è stato nel tempo erroneamente associato esclusivamente all’aspetto ambientale. Quest’ultimo è però solo uno di quattro principali ambiti nei quali è necessario operare per una reale sostenibilità.

Si può, per semplificazione, affermare che la sostenibilità si poggi su quattro pilastri: ambientale, sociale, economico ed etico.

I primi tre pilastri derivano direttamente dal trattato di Amsterdam del 1997. In quell’occasione l’Unione Europea, sancì, a dieci anni esatti dal rapporto Brundtland del 1987, un nuovo accordo per uno “sviluppo armonioso delle attività umane”. 

Il primo pilastro, quello ambientale è probabilmente il più conosciuto a distanza di oltre vent’anni da quell’accordo: si basa sull’idea che il consumo di risorse debba essere proporzionato alla capacità di tali risorse di rigenerarsi. Stesso discorso per la produzione di scarti che non deve superare la quantità che il sistema è in grado di riciclare o smaltire in modo sostenibile. 

Il secondo pilastro, quello economico, strettamente interconnesso con gli altri, si riferisce evidentemente alle ricadute economiche che un’attività ha sul territorio nel quale opera e sulle popolazioni che lo abitano. Per essere sostenibile economicamente, un’azienda o una qualunque impresa pubblica o privata, dev’essere in grado di accrescere o mantenere stabili i propri parametri economici nel corso del tempo, ridistribuire nello stesso territorio la ricchezza generata dal suo sfruttamento e fare un uso attento e oculato di tutte le risorse disponibili. 

Il pilastro sociale fa riferimento a uno spirito aggregativo che renda una comunità coesa e diminuisca o azzeri le differenza sociali di genere e classe. Un territorio deve potersi riconoscere nei valori di un’azienda e crescere insieme a quest’ultima. L’azienda deve a sua volta favorire la coesione sociale, incentivando iniziative di aggregazione e condivisione. 

A questi pilastri, si deve oggi necessariamente aggiungere anche un quarto pilastro: quello etico. Tale pilastro si basa sulla necessità di garantire una giusta remunerazione a tutti gli attori della filiera che garantisca una sostenibilità e una qualità del prodotto finale. 

Bisogna ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che questi quattro pilastri sono strettamente interconnessi e che dovesse venire a mancare anche solo uno di questi, l’intera struttura ne risentirebbe in termini di sostenibilità.